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Cronaca Padenghe sul Garda

Escort e regali per le commesse pubbliche: la maxi inchiesta

Partita da Reggio Emilia, ha portato le Fiamme Gialle anche negli uffici di Garda Uno, che afferma di aver operato a norma di legge e di aver collaborato con i finanzieri: gli accertamenti, nel caso della multiutility benacense, non riguardano lo smaltimento di rifiuti ma l'acquisto di alcuni macchinari

L'operazione "Leonida" partita da un'indagine della Procura di Reggio Emilia è arrivata anche nel Bresciano. Nella mattinata di ieri, martedì 16 aprile, gli uomini della Guardia di Finanza si sono presentati negli uffici di Garda Uno a Padenghe, allo scopo di raccogliere i documenti riguardanti eventuali rapporti con l'Ecologia Soluzioni Ambiente (Esa) di Bibbiano, finita al centro dell'inchiesta per corruzione e sfruttamento di prostituzione che ha portato ai domiciliari l’imprenditore Enrico Benedetti, amministratore unico della società. Negli uffici gardesani sarebbero finiti sotto la lente delle Fiamme Gialle due bandi del 2020, riguardanti la fornitura di macchinari per la raccolta rifiuti, per una cifra che ammonterebbe a oltre 100mila euro.

La Segreteria Generale di Garda Uno ha diffuso un comunicato in cui scrive di aver operato a norma di legge: "Lo smaltimento di rifiuti è un filone che non ha nulla a che fare con il coinvolgimento della multiutility Garda Uno nell'inchiesta della Procura di Reggio Emilia: le presunte irregolarità che l'indagine solleva non riguardano lo smaltimento dei rifiuti, ma l'acquisto di macchinari. Parliamo di 5 presse per compattare i rifiuti (alimentate con pannelli fotovoltaici) e 5 tricicli per la raccolta dei rifiuti nei centri storici (anch'essi muniti di fotovoltaico) che Garda Uno ha acquistato dall'azienda emiliana, che è finita sotto inchiesta della Procura – si legge nella nota  –. Abbiamo offerto piena collaborazione agli inquirenti, questa mattina abbiamo lasciato che facessero tutte le verifiche del caso rifiutando di farci assistere da legali. Siamo infatti tranquilli di aver agito secondo la legge e crediamo che la nostra posizione si chiarirà. Conclude Garda Uno: "L'acquisto di 5 presse e 5 tricicli per la raccolta dei rifiuti (e relativa manutenzione) sono stati fatti rispettando quanto previsto dalla normativa sul Codice degli Appalti. Parliamo di acquisti sotto soglia utilizzando la modalità della 'manifestazione d'interesse', prevista dalla legge: il tutto secondo quanto stabilito dal codice degli appalti".

L'operazione 'Leonida'

Un arresto, 14 indagati e 26 perquisizioni in diverse città d'Italia. Questi i risultati dell'indagine della Guardia di Finanza di Reggio Emilia riguardante presunte irregolarità nell'affidamento diretto di commesse pubbliche, in via esclusiva, all'azienda Ecologia Soluzioni Ambiente operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti. L'operazione 'Leonida' è scattata all'alba di ieri, nelle province di Reggio Emilia, Parma, Verona, Brescia, Lucca, Livorno, Sassari, Roma e Siena. Su ordine della procura della Repubblica di Reggio Emilia, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione a cinque misure cautelari (un arresto e quattro interdizioni) di cui tre dirette a pubblici ufficiali. 

L'indagine ha scosso anche "l'Aid", l'agenzia del ministero della Difesa che opera in vari campi legati alle forniture militari, tra cui la cosiddetta "demilitarizzazione", cioè lo smaltimento di bossoli di proiettili obsoleti e altri residuati bellici. Proprio a quest'ultima attività è deputato uno stabilimento di Noceto, in provincia di Parma, i cui vertici sono accusati di aver affidato ad un imprenditore di Reggio Emilia del settore dei rifiuti svariate commesse pubbliche, per un totale di 650.000 euro a partire dall'aprile del 2023 fino allo scorso gennaio. Gli affidamenti, secondo la Procura reggiana, sarebbero avvenuti in maniera diretta, evitando con diversi stratagemmi le previste gare pubbliche, in cambio di somme di denaro, buoni benzina, biglietti delle partite di calcio, oggetti di design, contratti di lavoro, festini con escort e soggiorni da favola in hotel e ville di lusso in Versilia e Sardegna.

Benefit che Enrico Benedetti, presidente dell'azienda Ecologia Soluzioni Ambiente (Esa) di Bibbiano, avrebbe – per l'accusa – elargito non solo alle figure apicali dell'agenzia militare, ma ad una serie di funzionari di società municipalizzate attive nel campo dei servizi ambientali (tra cui una toscana che fa parte del gruppo Iren, ndr) sparse in nove province di tutta Italia. In tutto sono 14 le persone indagate. Per Benedetti, accusato di corruzione e sfruttamento della prostituzione, sono stati disposti gli arresti domiciliari. I graduati dell'Agenzia Industrie Difesa coinvolti sono invece il brigadiere generale Giulio Botto, ufficiale coordinatore delle unità produttive del munizionamento dello stabilimento di Noceto (che ha anche diretto dal 2015 fino all'aprile del 2020) e il colonnello dell'esercito Luca Corrieri, dal 2020 al settembre 2023 direttore dello stabilimento "ripristini e recupero" del munizionamento del sito parmense.

I due sono stati sospesi dal pubblico ufficio per otto mesi. Sospeso invece per un anno l'ingegnere Luigi Brindisi, impiegato civile sempre a Noceto, responsabile dell'impianto di termodistruzione e capo del nucleo tecnico dell'ufficio programmazione della produzione. Il procuratore capo di Reggio Calogero Gaetano Paci parla di un "desolante e devastante quadro di mercimonio dell'attività di questi pubblici ufficiali, che ad un certo punto finiscono per asservirsi ai desiderata e alle esigenze imprenditoriali di Benedetti". Nell'ordinanza di custodia cautelare il Gip del tribunale di Reggio Luca Ramponi scrive invece che "la loro fedeltà al corpo di appartenenza e ai propri doveri è scarsissima come il rispetto della legge" e che gli indagati manifestano nell'accettare le offerte di corruzione "l'assenza di qualunque ritegno morale, oltre che la mancanza di qualsiasi rispetto per i doveri della disciplina militare".

Come scritto in apertura d'articolo, Garda Uno è al momento estranea ad ogni accusa di corruzione e, al centro delle verifiche, non c'è lo smaltimento dei rifiuti ma solamente la stipula di contratti d'acquisto di macchinari, utilizzando la modalità (prevista dalla legge) della "manifestazione d'interesse".

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